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Stanno nascendo centri di allenamento mentale per giovani portieri nel mondo del calcio, o è solamente un’altra terribile illusione?

Qualcosina si sta muovendo nel mondo del calcio ma purtroppo non quanto ci immaginiamo.

Per assurdo dobbiamo spostarci in Inghilterra, specialmente a sud di Londra, in cui il Crystal Palace ha scelto di fare da sparti acque tra l’attuale sistema per formare i giovani atleti e aiutarli invece nel loro sviluppo caratteriale, mentale e lavorativo.

Infatti, la società inglese, già dal 2022, ha scelto di aprire un centro dedicato al supporto psicologico, lavorativo e professionale per i ragazzi delle giovanili (tra i 17 e i 21 anni) che non arrivano in prima squadra o non ce la fanno a sfondare nel mondo del calcio, nonostante anni e anni di sacrifici.

Ciò detto, se la squadra non riesce più a tenere questi giocatori nel loro settore giovanile, per evitargli di subire cadute morali, emozionali, crisi di identità e ansia ha messo in atto un programma che ha una durata di 3 anni e prevede che:

  • Ai ragazzi vengano offerte consulenze con psicologi, ex calciatori e professionisti del mondo del lavoro
  • Vengano creati workshop specifici che li aiutano a formarsi riguardo temi come la gestione dello stress e delle proprie finanze.
  • Aumentino le loro skills lavorative per prepararsi al mondo del lavoro.

Tutto questo con l’impegno da parte della società di aiutare i ragazzi ad esplorare strade alternative al calcio, per far capire loro che avere successo nella vita non significa soltanto giocare a calcio a livello professionistico.

In più, il club offrirà ad alcuni ragazzi,
in caso di insuccesso,
anche la possibilità di essere reintegrati nel club,
ma con ruoli di supporto agli allenatori delle squadre giovanili.

Tutto molto bello ma come sempre c’è un problema!

In Inghilterra abbiamo notizia solo del Crystal Palace che lavora specificatamente sulla formazione e l’allenamento mentale dei giovani atleti.

Mentre le altre squadre come si comportano con i loro giovani in uscita?

E ancora più interessante per noi, in Italia?

E soprattutto, come mai si lavora solo con i ragazzi dai 17 ai 21 anni
quando c’è una fascia super delicata tra i 7 e i 14 anni in cui si può incidere a livello mentale?

La realtà purtroppo è un’altra.

I giovani atleti e soprattutto i giovani portieri già dai primi attimi in cui indossano i guanti sentono una pressione difficile da reggere e un’ansia che gli schiaccia e li sminuisce.

Non servono solo l’allenamento in campo, le partite e le classiche frasi:
“lasciamoli divertire”, “lasciamoli giocare”.

Serve un allenamento mentale del giovane portiere per aiutarlo a crescere e formarsi nel ruolo già in giovanissima età, per costruire una corazza d’acciaio e restare in piedi anche quando la terra sotto i piedi trema e crolla.

Il ruolo è sempre un giudizio costante di compagni di squadra, allenatori, responsabili dei settori giovanili, genitori in tribuna, come possiamo chiudere gli occhi di fronte a tale portata emotiva nei piccoli cuoricini e corpicini dei giovani portieri?

Se lo facciamo ci troveremo adolescenti di 16 e 17 anni che si sciolgono come neve al sole alle prime difficoltà non solo sportive ma soprattutto legate alla vita di tutti i giorni.

I genitori pensano di avere in casa un “Macho” ma alla fine si rendono conto che sembra un cagnolino indifeso.

Proprio come è successo al calciatore ex Real Madrid, Bellingham, che ha dichiarato:
“Dobbiamo rompere il tabù sulla salute mentale. Anch’io avevo bisogno di parlare,
ma non l’ho fatto per preservare la mia figura di ATLETA-MACHO.

Pertanto, è arrivato il momento di lavorare già in giovanissima età nella costruzione della leadership e nella creazione individuale di strumenti utili a sentirsi più sicuri in campo e nella vita di tutti i giorni.

Posso dirti quindi che in Italia, già da oltre 10 anni ci sono professionisti che lavorano sull’allenamento mentale per il giovane portiere.

Hanno creato addirittura un centro di allenamento mentale per il giovane portiere e danno l’opportunità a chiunque di poter provare e accettare un percorso di crescita e formazione.
Basta cercare in internet chi è specializzato nell’allenamento mentale per il giovane portiere e lo trovi subito.

Fuoco, Forza, Fede
Daniele Rolleri
Il primo esperto in Italia nell’allenamento mentale per il giovane portiere