Caro genitore,
qualche giorno fa a Sky Sport è andato in onda un dibattito che dovrebbe far tremare ogni genitore di un giovane calciatore italiano. Alessandro Del Piero, Fabio Caressa e altri esperti hanno messo a nudo una verità devastante: il calcio giovanile italiano sta fallendo.
E se pensi che questo non riguardi tuo figlio portiere, ti sbagli di grosso.
I Numeri Che Fanno Paura
Barcellona-PSG: in campo c’erano 12 diciannovenni, 4 diciotteni e 11 diciassettenni. Ragazzi nati nel 2008 che entravano in campo in una semifinale di Champions League.
In Italia?
Giocatori di 20-24 anni che faticano a trovare spazio.
Come ha detto Del Piero: “Noi ci lamentiamo di un giocatore che non abbiamo e ci costruiamo le nostre teorie proprio perché ci manca un giocatore.”
Traduzione: in Europa i giovani giocano e crescono.
In Italia aspettano in panchina mentre noi ci inventiamo scuse.
Il Sistema che Distrugge i Talenti
Ma il problema non è solo quanti giovani giocano. È come vengono formati.
Caressa ha messo il dito nella piaga: “In Italia ci sono le accademie. I ragazzi devono pagare 900 euro per andare a fare scuola calcio. Ci sono famiglie che hanno tre figli e non si possono permettere di pagare 900 euro a tre figli. Questo sta diventando un problema clamoroso.“
In Francia e Inghilterra? Tutto gratis.
Strutture pubbliche, allenatori professionisti mandati dalle società nei quartieri, selezioni basate sul talento e non sul portafoglio dei genitori appunto, come abbiamo appena raccontato.
In Italia invece si paga la scuola calcio. E tanto.
Ma c’è un problema ancora più grande!
È la mentalità ad essere nettamente sbagliata.
Del Piero è stato brutalmente onesto: “Noi abbiamo cambiato modo. Noi dobbiamo cercare i grandi e grossi. Non giriamoci attorno. Noi vogliamo giocatori grandi, grossi e veloci. Punto.”
E poi ha aggiunto la frase che dovrebbe far riflettere ogni genitore: “Noi in Italia siamo stati più bravi perché abbiamo visto qualcosa di diverso dagli altri. Avevamo l’occhio diverso sul talento, sulla tecnica, su certe caratteristiche che oggi ce le hanno rubate tutte dalla Spagna.“
Abbiamo perso la nostra identità.
Abbiamo smesso di valorizzare il talento per inseguire il fisico.
Un altro problema Nascosto: Gli Allenatori Che Vogliono Vincere
E qui arriviamo al cuore del problema, quello che nessuno dice ma che Caressa ha avuto il coraggio di denunciare:
“In Italia ci sono gli allenatori e non gli addestratori. Vogliono ragazzi grossi perché vogliono vincere i campionati e perché così loro fanno carriera. Nelle giovanili vogliamo vincere i campionati. E se vinci il campionato, ecco, questo è il problema.”
Gli allenatori delle giovanili vogliono vincere per fare carriera. Non gli interessa formare i ragazzi. Gli interessa vincere il campionato Allievi per essere promossi.
E come si vince?
Con i ragazzi grandi, grossi e veloci.
Non con quelli intelligenti, ma magari più piccoli.
L’Esempio Che Nessuno Segue
Florenzi ha raccontato poi di Alberto De Rossi, allenatore, formatore e
sfornatore di grandi talenti a della Roma per tantissimi anni:
“Sai chi faceva questo discorso? Sempre? Alberto De Rossi.
Ha fatto solo quello: A fine anno, io non conto i titoli.
Io conto quanti giocatori ho mandato in prima squadra.
A me non mi frega se poi perdo la partita. Io ho vinto quando mando giocatori di là.“
De Rossi poteva essere promosso in prima squadra più volte.
Ha sempre rifiutato per continuare a formare giovani.
Ma quanti De Rossi ci sono in Italia?
Quasi nessuno.
Cosa Significa Tutto Questo Per Tuo Figlio Portiere
Ora fermati un momento e pensa.
Se questo è il sistema in cui cresce tuo figlio, quali sono le conseguenze per un giovane portiere?
Pressione per vincere + zero supporto mentale = crollo psicologico.
Viene selezionato per il fisico, non per il talento:
Se non è alto 1,85 a 14 anni, viene scartato.
Non importa se ha una mentalità d’acciaio e qualità tra i pali ottime.
Viene allenato per vincere, non per crescere: L’allenatore vuole vincere il campionato.
Non gli interessa se tuo figlio impara a gestire la pressione o a crescere come leader.
Viene lasciato solo mentalmente: Nessuno gli insegna a gestire gli errori, la pressione, l’isolamento del ruolo.
Perché questo non fa vincere le partite.
Chi forma attraverso l’allenamento mentale per il giovane portiere?
I mental coach? Ma davvero?
Il calcio giovanile italiano di fatto ha un problema strutturale.
Ma c’è un problema ancora più grande che nessuno sta affrontando: la preparazione mentale.
Se in Europa i giovani giocano a 17-18 anni in Champions League, non è solo perché sono tecnicamente preparati. È perché sono mentalmente pronti.
Sono stati preparati mentalmente a gestire la pressione di 80.000 persone allo stadio. A gestire l’errore davanti a milioni di telespettatori. A essere leader in campo a 18 anni.
In Italia?
Zero. Niente.
Nessuno prepara mentalmente i giovani portieri.
E quando arriva il momento di giocare, crollano. Non per mancanza di tecnica, ma per mancanza di preparazione mentale.
La Verità Che Devi Affrontare
Tuo figlio sta crescendo in un sistema che:
- Lo seleziona per il fisico, non per il talento
- Lo allena per vincere campionati giovanili, non per crescere
- Lo lascia completamente solo nella preparazione mentale
- Lo brucia precocemente sotto pressioni che non sa gestire
E tu cosa stai facendo per proteggerlo?
Puoi continuare a sperare che il sistema cambi. Puoi continuare a pagare centinaia di euro all’anno la tua società sperando che qualcuno si accorga del talento di tuo figlio.
Oppure puoi fare quello che i genitori più consapevoli stanno già facendo:
investire nell’ALLENAMENTO MENTALE PER IL GIOVANE PORTIERE perché nel calcio moderno, come dimostra l’Europa, non basta più essere bravi tecnicamente. Serve essere mentalmente pronti.
Il Divario Che Si Allarga Ogni Giorno
Mentre in Europa i giovani portieri vengono preparati mentalmente a gestire la pressione della Champions League a 18 anni, in Italia i nostri ragazzi vengono lasciati soli.
Il divario si allarga ogni giorno. E tuo figlio rischia di rimanere indietro non per mancanza di talento, ma per mancanza di allenamento mentale.
Non aspettare che sia troppo tardi. Non aspettare che il sistema cambi.
Informati oggi stesso su come l’allenamento mentale per il giovane portieri può fare la differenza nella crescita di tuo figlio.
Cerca online professionisti specializzati nell’allenamento mentale per giovani portieri.
Perché nel calcio di oggi, come ha dimostrato il dibattito a Sky Sport, chi non si prepara mentalmente rimane indietro.
E tuo figlio merita di essere pronto.
SCOPRI COME ACCEDERE ALL’ALLENAMENTO MENTALE PER IL GIOVANE PORTIERE:
Fuoco, Forza, Fede
Daniele Rolleri
Il primo esperto in Italia nell’allenamento mentale per il giovane portiere