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DONNARUMMA FUORI DAL PSG: L’ERRORE CHE OGNI GIOVANE PORTIERE DEVE EVITARE

Caro genitore,

la notizia ha fatto il giro del mondo calcistico: Gianluigi Donnarumma, considerato da molti il miglior portiere al mondo, è stato scaricato dal PSG.

Non sospeso, non messo in discussione: scaricato.

Al suo posto, Lucas Chevalier, acquistato per 55 milioni di euro dal Lille; un investimento che fa riflettere, soprattutto se consideriamo i numeri: Donnarumma guadagna 12 milioni all’anno, Chevalier 3,5 milioni.
Ma la domanda che dovremmo farci non è economica, ma molto più profonda: come è possibile che il portiere più forte al mondo venga sostituito da un collega meno quotato?

Le Parole Che Feriscono Più Dei Gol

Luis Enrique non ha usato giri di parole:

“Donnarumma è un gran portiere e una gran persona, ma cercavamo un profilo diverso“.

Un “profilo diverso”: quattro parole che racchiudono una verità spietata del calcio moderno: non basta più essere bravi tra i pali.

La decisione è arrivata dopo mesi di tensioni e trattative fallite per il rinnovo; Donnarumma, con un contratto in scadenza nel 2026, aveva chiesto oltre 10 milioni netti a stagione, una cifra che il PSG ha ritenuto eccessiva per la nuova politica salariale voluta da Luis Campos

Ma non è solo una questione di soldi.

Chevalier stesso ha spiegato il motivo della sua scelta:

 “Luis Enrique mi ha detto che il portiere deve essere al centro del gioco, deve portare un valore aggiunto. È lusinghiero che abbia visto tutto questo in me”.

Valore aggiunto. Ecco la chiave di tutto.

La Lettera di un Campione Ferito

La risposta di Donnarumma è arrivata attraverso una lettera ai tifosi che trasuda amarezza: 

“Qualcuno ha deciso che non potrò più far parte di questo gruppo… È una decisione che mi lascia deluso e amareggiato”.

Il portiere azzurro, che pure aveva accettato un’offerta al ribasso secondo il suo agente, si è ritrovato escluso non solo dalla Supercoppa Europea contro il Tottenham, ma anche dagli allenamenti

Una rottura totale che ha sorpreso anche lui, considerando che aveva dato “tutto me stesso, dentro e fuori dal campo, per guadagnarmi il posto e difendere con orgoglio la porta del Paris Saint-Germain”.

Leggi queste parole e prova a immaginare: un portiere che ha vinto una storica Champions League con il PSG, candidato al Pallone d’Oro, che si ritrova escluso dalla squadra che ha contribuito a portare al successo.

Non per mancanza di talento. Non per infortuni. Ma per “profilo diverso”.

Il Problema Nascosto: La Mentalità Che Non Si Adatta

Quello che è successo a Donnarumma non è solo una questione tecnica, ma la dimostrazione di come, nel calcio moderno, la rigidità mentale possa distruggere anche le carriere più brillanti.

I media francesi da mesi rinfacciavano a Donnarumma limiti nelle uscite e nel gioco con i piedi, sorvolando sul fatto che le sue statistiche fossero migliori di Chevalier nel gioco aereo e nella precisione dei passaggi durante il campionato e la Champions. 

Ma i numeri, evidentemente, non bastano più.

Il PSG ha scelto Chevalier perché “forte nelle uscite e bravo con i piedi”, come recita il comunicato ufficiale; uno schiaffo, considerando che Donnarumma era stato il protagonista assoluto della conquista della prima Champions League parigina, con parate decisive contro Liverpool negli ottavi e Arsenal in semifinale.

Donnarumma è tecnicamente superiore a Chevalier in quasi tutti gli aspetti del gioco ma le scelte della società possono fare saltare il banco e ritrovarsi, senza squadra e senza maglia da numero uno.Tuttavia, in questo momento di grande flessione morale e mentale, Donnarumma può rimanere certo delle sue qualità mantenendo il focus mentale su tutto ciò che è riuscito a diventare in questi anni.

Da quei pochissimi 16 anni dell’esordio a San Siro fino ad oggi, dov’è uomo e padre:  è cresciuto mentalmente, caratterialmente e sviluppando abilità tra i pali da mostro sacro del calcio.

Chiaramente, grazie a questi punti di forza oggi, il portiere della nazionale vede il futuro roseo nonostante questo piccolo momento di flessione, perché ha costruito una base caratteriale da leader che, là fuori, nessuno al suo livello può mantenere al momento.

Ora fermati un momento e pensa a tuo figlio giovane portiere.

Sta sviluppando solo le capacità tecniche o anche quella flessibilità mentale che gli permetterà di adattarsi a qualsiasi richiesta futura?

Perché quello che è successo a Donnarumma capita, e a qualsiasi livello; dalle giovanili ai professionisti, la storia è sempre la stessa: i portieri che non sanno adattarsi mentalmente vengono sostituiti, indipendentemente dal loro talento.

Neanche lo dimostrano il talento perché sono bloccati da catene invisibili: vengono scaricati come pattume calcistico, nella discarica di responsabili incompetenti.

I Segnali di Allarme

Come fai a capire se tuo figlio sta sviluppando questa rigidità mentale?

Si blocca quando l’allenatore cambia sistema di gioco?

Fatica ad accettare critiche costruttive?

Si intestardisce su un modo di giocare anche quando non funziona?

Ha difficoltà a gestire situazioni nuove o impreviste?

Se la risposta è sì anche solo a una di queste domande, tuo figlio potrebbe trovarsi, un domani, in situazioni complicate dove emergere diventerà quasi impossibile.

La Soluzione: Allenare la Mente del Giovane Portiere Prima Che Sia Troppo Tardi

L’adattabilità mentale non è un talento innato: si sviluppa attraverso un allenamento specifico e costante.

Un giovane portiere che impara fin da subito a gestire il cambiamento, a accettare le critiche come opportunità di crescita, a adattarsi rapidamente a nuove richieste tattiche, sarà sempre un passo avanti rispetto ai suoi coetanei.

Non aspettare che sia la realtà a insegnarglielo.

L’allenamento mentale per un giovane portiere non è un lusso: è una necessità per sopravvivere non solo nel calcio moderno, ma per essere un LEADER che sa affrontare le sfide quotidiane con coraggio, determinazione, entusiasmo e fiducia.

Investi oggi nella flessibilità mentale di tuo figlio. Cerca professionisti specializzati nell’allenamento mentale per giovani portieri. 

Informati online su come sviluppare questa competenza fondamentale, perché nel calcio di oggi, come dimostra la storia di Donnarumma, il talento da solo non basta più.

Fuoco, Forza, Fede

Daniele Rolleri
Il primo esperto in Italia nell’allenamento mentale per il giovane portiere