Quali abilità servono per essere un vero numero uno se analizziamo i risultati di una ricerca scientifica recente?
Una ricerca della Dublin City University ha effettuato dei test sulla mente dei portieri e ha espresso che hanno un modo di percepire il mondo ed elaborare le informazioni multisensoriali in maniera differente rispetto alle altre persone.
NOTA BENE UNA COSA!
La ricerca è stata fatta solo su individui adulti e i risultati che ne derivano appunto fanno riferimento alla MENTE ADULTA.
Pertanto, la mia intenzione in questo articolo è quella di fare un passo all’indietro e riportati alla REALTÀ rispetto a quello che avviene nelle MENTE di tuo figlio GIOVANE PORTIERE.
La ricerca è iniziata quando i ricercatori hanno coinvolto 60 volontari, composti da alcuni portieri professionisti, giocatori di movimento professionisti (quelli che corrono per il campo) e persone di pari età che non praticano il gioco del cacio e nemmeno sono portieri.
Il numero è stato diviso per tre gruppi, ai quali sono state assegnate delle prove con STIMOLI VISIVI e UDITIVI.
La cosa interessante che è stata scoperta nello specifico, è che il portiere ha un tempo di reazione più rapido nel leggere i segnali audiovisivi e allo stesso tempo è in grado di separarli per creare una LETTURA DI INTERVENTO specifica in base a come arriva la palla.
Questo scenario dunque apre alla comprensione che la MENTE DEL PORTIERE È UN MEZZO POTENTE per esercitare il ruolo.
PERÒ C’È UN PROBLEMA!
Può essere POTENTE solo se viene ALLENATA FIN DA PICCOLO attraverso un metodo professionale di allenamento mentale per il giovane portiere.
Questo perché il giovane portiere di oggi vive in una situazione particolare, circondato costantemente da video su YouTube, TikTok e Instagram in cui puó ammirare le straordinarie parate dei portieri più grandi del mondo.
Inizialmente, sembra non ci sia nulla di strano in tutto ciò, anzi potrebbe sembrare un fattore positivo.
Infatti, il giovane portiere può osservare le gesta di grandi professionisti nelle partite più blasonate ma sta vedendo solo la punta dell’iceberg di ciò che significa essere un vero Numero Uno nel mondo del calcio.
Di conseguenza, quando scende in campo, potrebbe pensare che allenandosi con programmi sviluppati per i professionisti possa anche lui riuscire a compiere parate straordinarie come quelle che vede costantemente sui social media.
Ma cosa succede arrivati a questo punto?
Che il giovane portiere, illuso da ciò che vede, pensa di poter raggiungere subito un livello tecnico di parata tale da far restare tutti a bocca aperta.
La realtà invece è un’altra e ti faccio subito un esempio!
Quando durante le sessioni di allenamento con me o con un mio formatore certificato chiediamo al giovane portiere di eseguire le gestualità di base di questo ruolo, lo stesso mostra delle difficoltà in diversi aspetti:
- Nella coordinazione
- Nell’approccio cognitivo all’esercizio (comprensione)
- Nella sicurezza del gesto completo
Questa dinamica genera in lui sconforto e delusione portandolo addirittura a dubitare delle sue capacità, rendendolo insicuro, perché la sua ancora di salvezza di pensare di riuscire a fare il gesto senza fondamentali va in frantumi.
Quindi se non una questione di come e quanto ci si allena dal punto di vista tecnico, qual è l’origine di questo divario tra aspettative e realtà?
IL CORPO NON RISPONDE PERCHÉ LA MENTE NON È ALLENATA!!!
È inevitabile che se un giovane portiere non ha mai allenato la sua mente a determinati stimoli non sarà in grado di reggere sollecitazioni che, man mano crescerà, saranno sempre più complesse.
E si troverà così a dover affrontare tutto questo in una posizione di svantaggio.
Ma allora, qual è la caratteristica distintiva che separa un portiere forte e sicuro da uno qualsiasi?
LA SUA CAPACITÀ DI ELABORAZIONE MENTALE!
Ritorniamo un attimo alla ricerca della Dublin City University, i risultati di tali studi presentano interessanti conclusioni sulla mente adulta:
- Finestra di legame temporale più stretta
Questo risultato dimostra che i portieri sono in grado di elaborare informazioni audiovisive più precise in un breve lasso di tempo rispetto ad altri ruoli.
Di cosa ha bisogno invece il giovane portiere?
Ha bisogno di essere allenato mentalmente nella costruzione della sua identità personale e sportiva dove può mettere le basi di una compattezza emotiva ed un equilibrio caratteriale.
In più, necessita di sperimentare la scelta e la comprensione di come sta muovendo i propri passi oggi nella sua vita quotidiana sia in campo che fuori, e come renderli stabili e sicuri per il futuro.
In campo inoltre deve imparare a conoscere il proprio corpo e come comandarlo attraverso la propria mente, creando coordinazione e abilità motorie e fisiche quasi perfette già da bambino.
- Riduzione nell’Integrazione Audio-Visiva
Questo risultato sottolinea come i portieri tendano a separare le informazioni sensoriali anziché combinarle, a differenza di quanto facciano altri ruoli.
Di cosa ha bisogno allora il giovane portiere?
Ha bisogno di essere preparato MENTALMENTE all’azione produttiva con coraggio e determinazione.
Scoprendo quali sono i fattori determinanti di una LEADERSHIP D’ACCIAIO per risultare nel lungo periodo un esempio positivo in campo e nella vita di tutti i giorni.
Il beneficio che ne avrà in futuro allora sarà quello di ESSERE PRIMA DI TUTTO UNA PERSONA INTEGRA ED EQUILIBRATA che riuscirà nella vita personale.
In più, un PORTIERE LEADER in grado di gestire le emozioni di una gara, di un confronto con i compagni nello spogliatoio ed una giusta e corretta relazione con il mister ed il suo staff.
Se anche tu vuoi aiutare tuo figlio a creare LA MENTE POTENTE DEL GIOVANE PORTIERE…
… Allora ti invito a scoprire il primo libro sull’Allenamento Mentale per il Giovane Portiere, direttamento dal nostro sito…clicca qui!
Lo puoi trovare anche su Amazon attraverso il link qui sotto!
https://www.amazon.it/LALLENAMENTO-MENTALE-GIOVANE-PORTIERE-leadership/dp/B0BPGQCBFM
Forza, Fuoco, Fede
Daniele Rolleri
Primo Esperto in Italia nello sviluppo della leadership del giovane portiere