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Come risolvere il “problema” dell’altezza nel giovane portiere

“Nel calcio se non sei alto non sei nessuno”.

Da questa affermazione infelice di allenatori e dirigenti nascono all’interno del giovane portiere mille insicurezze che influenzano le sue prestazioni in campo e quelle nella vita di tutti i giorni.

Durante la fase di crescita di un giovane portiere possono avvenire diverse dinamiche.

Infatti, ci sono ragazzini che si sviluppano in maniera più rapida di altri e al contrario ci sono quelli che hanno bisogno di più tempo per sviluppare la struttura fisica, l’altezza, e così via.

Pertanto, chi sceglie di essere un numero uno, oltre alle sfide che il ruolo gli mette davanti, purtroppo non per colpa sua, deve affrontare l’etichetta che qualcun altro gli appiccica sulla schiena.

Tu giovane portiere vieni qui: “Sei troppo basso”… TAC… ed ecco qui che il numero uno viene etichettato come non adeguato al ruolo in questo momento.

Esatto, mi hai capito bene.

In questo preciso momento quell’allenatore o quel dirigente etichettano il giovane portiere come inadeguato per affrontare un determinato livello di gioco.

Peccato però che questa mancanza di conoscenza, se vogliamo chiamarla così, rischia seriamente di danneggiarlo non solo come portiere ma anche come persona al di fuori dal campo.

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Infatti, se fino ad oggi il giovane portiere affronta i suoi allenamenti con serenità e disinvoltura, d’ora in poi gli è imposto un freno alla sua libertà di esprimersi al 100% nel ruolo che ama con tutto sé stesso.

Naturalmente, torna a casa demoralizzato e si comporta in maniera incerta in partita.

Avverte questa sua inadeguatezza continuando a guardarsi allo specchio e ad appoggiarsi vicino alla porta misurando la sua altezza giorno dopo giorno per vedere se cresce di qualche centimetro.

Tutto questo senza che tu genitore te ne accorga.

La cosa interessante è che il “problema” dell’altezza non si limita al campo di calcio, in quanto crea all’interno del giovane portiere una sorta di complesso di inferiorità con i ragazzi pari età.

Quindi da un’etichetta data per un giudizio prematuro, possono concatenarsi dinamiche non facili da risolvere in breve tempo nel giovane portiere.

Ovviamente, uno perché non c’è pazienza negli addetti ai lavori e due perché è più facile far girare più giovani che nelle legge dei grandi numeri, qualcuno di buono prima o poi arriva.


Di fatto, nel calcio moderno c’è una rincorsa disperata nel trovare giovani portieri di struttura che in prospettiva possono superare il metro e novanta centimetri.

Avvengono selezioni in cui l’attenzione è focalizzata solo sull’altezza senza considerare nessun altro aspetto dei 5 criteri di selezione del talento, che puoi trovare in un articolo completo nel mio blog: Clicca Qui per leggere l’articolo!

Difatti, nel corso della giovane carriera dei numeri uno più le difficoltà aumentano più c’è bisogno di altri elementi per stare al passo con la categoria sia dilettante sia professionistica.

L’altezza non rientra più come primo e unico elemento di risoluzione del problema perché al giovane portiere deve essere insegnato come:

  • gestire le emozioni
  • gestire la squadra in diverse situazioni di gioco
  • intervenire con la voce o con il fisico in allenamento e in partita
  • essere determinante quando ormai tutto sembra essere finito

Ovviamente, l’altezza in questo caso si scioglie come neve al sole, e nel giovane portiere deve svilupparsi un elemento fondamentale: la leadership e il carisma per risolvere problemi legati alle situazioni di gioco.

Sono troppi ormai giovani portieri alti che erano di prospettiva ma anche hanno fatto i gamberi e sono tornati indietro nelle categorie minori.

E sono altrettanti giovani portieri che sono riusciti a ritagliarsi un posto importante in diverse squadre per l’unione di diversi elementi caratterizzanti.

Ciò detto, per aiutare il giovane portiere a crescere con tutti gli strumenti ideali per raggiungere il suo sogno, ci vuole un Metodo e nessuna improvvisazione.

È necessario aiutarlo a comprendere ogni suo gesto, ogni suo movimento, ogni sua espressione, ogni sua emozione, ogni suo comportamento.

Solo così in relazione alla sua struttura fisica potrà difendersi da tutto ciò che il mondo del calcio gli butta addosso, di positivo o di negativo.

Avrà finalmente tutte le risorse per camminare con le proprie gambe e dimostrare il suo vero talento come portiere nel campo di calcio e come ragazzo nella sua vita di tutti i giorni.

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Fuoco, Forza, Fede

Daniele Rolleri

Primo Esperto in Italia nello sviluppo della leadership del giovane portiere