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Il 98% dei giovani portieri dice di voler essere più sicuro

Un’intervista durata oltre 16 mesi dimostra un dato che fa riflettere chi forma e cresce i giovani numeri uno.

Verso la fine della prima stagione del centro di allenamento strutturo un’intervista focalizzata nel chiedere ai giovani portieri qual è l’aspetto che vogliono migliorare maggiormente.

Facciamo però un piccolo passo indietro.

Il giovane portiere già dal primo giorno che decide di indossare i guanti e mettersi tra i pali di una porta di calcio inizia a vivere stati d’animo che fino a quel momento non sapeva di avere.

Naturalmente, sente un pò di disagio in quanto è consapevole che al momento non è preparato al meglio per fronteggiare una situazione nuova, che lo espone continuamente agli attacchi avversari.

Quello che si trova di fronte ovviamente, sono due scenari ben conosciuti e sviluppati nel mondo dilettantistico:

Dammi due minuti e ti racconto tutto.

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Il primo è il puro allenamento con la squadra, in cui il giovane portiere viene continuamente bombardato da tiri in porta, senza sapere appunto l’abc di come si sta tra i pali e come comandare il proprio corpo.

Il secondo è la preparazione improvvisata di preparatori che riprendono esercizi degli adulti e li propongono ai bambini come se fossero già in grado di eseguirli con dimestichezza e semplicità.

Quando purtroppo ancora non sanno che cosa voglia dire essere un portiere e quali sono i punti cardine per costruire il proprio valore tecnico e caratteriale.

La conseguenza più dannosa allora, di questi due punti è quella di ritrovarci dopo un pò di tempo, un giovane portiere che lamenta un deficit non solo tecnico ma anche di sicurezza personale.

Pertanto, un percorso formativo come lo è quello di un giovane che sceglie di essere portiere deve essere rispettato e soprattutto deve essergli associato un grande valore.

Questo perché il giovane portiere unisce la sua identità personale con l’identità sportiva e se nessuna delle due inizia a svilupparsi o addirittura una è più debole dell’altra, il giovane portiere non sta in piedi con le proprie gambe.

Correndo il rischio di crescere senza i giusti strumenti per fare la differenza sia in campo sia nella vita di tutti i giorni.

Penso proprio che tu come genitore abbia il desiderio di vedere tuo figlio crescere con sicurezza e con la capacità di prendere delle scelte in autonomia.

Con l’aggiunta di un grande senso di responsabilità che lo aiuta infine ad accettare le conseguenze sia positive che negative delle sue scelte appunto.

Tuttavia, ancora oggi siamo ben lontani da questa visione nel dilettantismo e la ricerca effettuata su un campione di centinaia di portieri ha dato questo esito:

Il 98% dei giovani portieri dice di voler essere più sicuro

Da questa risposta globale, definisco poi ad un’analisi più dettagliata che mostra altri 3 punti determinanti per la crescita del giovane portiere, il quale:

1. Ha bisogno di un percorso, di una guida che lo aiuti a capire esattamente quali sono i passi per non sentirsi più inadeguato durante una situazione che lo stressa, come una partita o come un allenamento in cui c’è un mister che sbraita troppo.

2. Necessita di strumenti che gli facciano capire perché sta sentendo insicurezza, quindi che lo aiutano a riconoscere questo stato emotivo.

3. Di seguito vuole sapere come fare ad essere continuamente forte e sicuro come un vero numero uno, non solo in campo ma nella vita di tutti i giorni.

Grazie a Dio, il giovane portiere intervistato sa esattamente che se riesce a dominare queste 3 aree può migliorare sia come portiere sia come ragazzo nell’affrontare le situazioni della vita di tutti i giorni, le quali si possono riflettere anche con i compagni, i mister, i preparatori, gli amici e i genitori.

E il beneficio che ne avrà, sarà quello di:

  • costruire un carattere con un buon grado di autostima
  • definire una mentalità da leader positivo
  • modellare continuamente le sue aree di miglioramento tecniche e caratteriali
  • scegliere in autonomia

L’azione che ti invito a fare allora se vuoi vedere tuo figlio crescere in piena sicurezza già dai primi passi come giovane portiere è quella di cercare un punto di riferimento, un metodo che lo aiuti una volta per tutte a sviluppare il suo talento.

Non lo vorrai fare con me, perché non ti sono simpatico o non ti piace il mio metodo, nessun problema.

L’importante è che riesca a trovare qualcuno che formi tuo figlio nel comprendere i suoi stati emotivi da giovane portiere e parallelamente lo alleni tecnicamente con i giusti metodi e strumenti.

Il risultato che otterrai sarà quello di averlo aiutato a costruirsi un carattere vincente che tra qualche anno vi aiuterà insieme a raccogliere delle bellissime soddisfazioni.

Tu come genitore e lui come grande portiere.

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Fuoco, Forza, Fede

Daniele Rolleri

Primo Esperto in Italia nello sviluppo della leadership del giovane portiere