Da una mail segreta di un genitore arriva l’incredibile testimonianza di un giovane portiere sugli effetti del metodo di Sviluppo della Leadership dei Giovani Numeri uno.
Drin ! drin! drin! suona la sveglia! Devo alzarmi, i miei genitori mi chiamano.
È il 14 luglio, il giorno in cui devo partire; la destinazione è Jesolo, una località veneta sul mare, ma io non vado, come ho sempre fatto, a godermi il mare e la spiaggia con i miei genitori, devo andare per un camp estivo, o meglio, il camp dei portieri.
All’ inizio devo dire la verità non ero molto entusiasta, anzi per niente, non volevo proprio andare! Non volevo partire per una serie di motivi:
- il primo, forse anche quello più importante, era il fatto che non conoscevo nessuno dei ragazzi con cui avrei trascorso una settimana
- il secondo motivo era che non volevo stare da solo, lontano dai miei genitori senza vederli per una settimana. Avevo già fatto delle gite con la scuola dove ero stato lontano da casa 5, 7 giorni, ma non è la stessa cosa quando andavo in gita scolastica non ero da solo, avevo le insegnanti di tutti i giorni e i miei compagni di classe con i quali sono molto legato.
- Il terzo motivo invece era il semplice fatto che preferivo stare a casa mia sul lago e rilassarmi in piscina invece di scoprire nuove avventure, conoscere amici nuovi, posti nuovi….
Quindi alla fine sono partito spinto anche dalla volontà dei miei genitori che mi dicevano che sarebbe stata una bella esperienza e, in effetti, devo ammettere che adesso che sono tornato a casa da parecchi giorni, se ripenso a quella settimana ho in mente solo bei ricordi; i miei genitori come al solito avevano ragione.
Ho iniziato subito dal primo giorno a fare amicizia con i miei compagni di stanza e con il passare dei giorni ho allargato le amicizie anche con gli altri ragazzi.
Insomma se prima ero partito con l’ ansia e timore di non conoscere nessuno, alla fine della settimana mi sono ritrovato a conoscere tutti i ragazzi del camp, quelli più grandi di me i miei coetanei ed anche quelli più piccoli.
È stata una settimana intensa dove mi sono allenato molto e sono cresciuto molto, sia dentro che fuori dal campo.
I mister mi hanno aiutato molto a migliorarmi nella tecnica e negli esercizi dove faticavo di più e soprattutto in quella settimana mi hanno fatto crescere di personalità, una qualità che ogni portiere deve avere.
Questo camp infatti non era stato organizzato solo per allenarsi, ma serviva proprio per la crescita caratteriale di ogni ragazzo e per me, che sono molto timido e timoroso, è servito per vincere la timidezza a parlare in pubblico e sentirmi più forte e sicuro in campo e anche fuori, nella vita di tutti i giorni dove bisogna essere veramente sicuri di quello che si fa, non a caso , il motto di crescere portiere è FORTE E SICURO COME UN VERO NUMERO UNO.
Edoardo Guerra“
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Fuoco, Forza, Fede
Daniele Rolleri
Primo Esperto in Italia nello sviluppo della leadership del giovane portiere