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IL FALSO MITO DELLA MOTIVAZIONE COME MEZZO PER CRESCERE I GIOVANI PORTIERI

Troppe volte i giovani numeri uno si sciolgono come neve al sole in campo e nella vita di tutti i giorni dopo degli errori o delle partite non brillanti.

La causa principale è legata al fatto di essere stati solo motivati durante la stagione, senza che nessuno badasse concretamente alla costruzione di basi solide relative alla crescita caratteriale del giovane portiere.

Quante volte vedi tuo figlio essere allenato da preparatori che utilizzano un tono di voce alto, urla spropositate prima del tiro o dopo una parata.

La cosa interessante è che questa tendenza è diffusissima nei campi di provincia, ovviamente nel mondo dilettante, poiché il solo strumento per dimostrare al giovane portiere AUTORITÀ, è alzare la voce.

Questo comportamento è utilizzato per rendersi simpatico agli occhi del giovane numero uno e il preparatore improvvisato fa del suo stile il metodo di allenamento per tutta la stagione, aggiungendo il lavoro tecnico con l’idea di farlo migliorare.

Però c’è un problema di fondo!

GUARDA SUBITO IL VIDEO QUI SOTTO!

Il giovane portiere allenamento dopo allenamento si abitua ad essere spronato, motivato, coinvolto dal preparatore e questo lo può anche aiutare a dare il 100%chiaramente.

Tuttavia quando si presenta la partita nel weekend iniziano i problemi seri.

Passa un mese, ne passa un altro, passa metà stagione e infine si arriva alla fine del campionato sempre con le stesse aree critiche che non vengono migliorate.

Il giovane portiere non parla né durante gli allenamenti né durante la partita con la squadra, subisce costantemente gli eventi.

Insomma, nell’allenamento con il preparatore, il quale è focalizzato solo sulla tecnica e sulla motivazione, il giovane portiere si dimostra sveglio ma poi, quando arriva il momento di dimostrare carisma, leadership, personalità, attenzione è imbalsamato… come una mummia.

Rigido nei movimenti, indeciso nelle scelte e insicuro nel chiamare i propri compagni.

Tutto ciò che un giovane portiere non dovrebbe mai dimostrare quando ha un sogno nel cuore e una passione immensa per il ruolo più bello del mondo.

IL FALSO MITO DELLA MOTIVAZIONE COME MEZZO PER CRESCERE I GIOVANI PORTIERI

Allora parlandoci chiaro, che cosa è esattamente la motivazione utilizzata per allenare il giovane portiere?

La motivazione nell’allenare il giovane portiere è evidentemente l’energia del preparatore nel proporre gli esercizi, nel spronare a fare una parata migliore il giovane numero uno e richiamare la sua attenzione quando cala un pò la concentrazione nell’allenamento.

Insomma, è come portare il giovane portiere sulle montagne russe, vive momenti di picco emotivo incredibili ma il vero problema è che quando scende dalle montagne russe si sente solo, quasi paralizzato nel momento in cui deve affrontare una sfida più impegnativa, che può essere l’allenamento con i compagni e la loro gestione e infine la partita.

Quindi quello che fa un preparatore improvvisato è caricare appunto le batterie al giovane portiere durante l’allenamento ma poi quando si trova da solo in campo ad affrontare situazioni impegnative, a gestire un errore, a verificare l’atteggiamento dei compagni, non ha gli strumenti per farlo?

Eh no… zero totale!

È palese dunque che mancano le basi per affrontare il ruolo.

Cosa intendo esattamente?

Stai con me perché ho la risposta che stai cercando!

Tutto ciò di cui ha bisogno il giovane portiere nella maggior parte delle situazioni di gioco e non solo, là fuori non viene insegnato.

Questo perché nonostante ci sia la passione di allenare i giovani portieri non viene considerato effettivamente come un lavoro primario.

E naturalmente, non c’è l’impegno di dedicare migliaia di ore di studio sulla comprensione dei comportamenti di pre adolescenti e adolescenti che affrontano un ruolo di grande responsabilità, anche se non basta solo questo.

Chiaramente manca tutto ciò che lo fa stare in piedi tranquillamente  quando le cose vanno o troppo bene o troppo male.

Lavorare con i giovani portieri prevede un grande senso di responsabilità, in quanto questi giovani numeri uno sono spinti dal loro sogno di diventare un portiere professionista e vogliono replicare le gesta dei loro idoli su un campo di calcio.

Un istruttore certificato allora ha il diritto di farlo sognare ma con responsabilità e conoscenza.

  • Crescere il giovane portiere non è motivazione.
  • Crescere il giovane portiere non è energia.
  • Crescere il giovane portiere non è entusiasmo.
  • Crescere il giovane portiere non è divertimento.

Crescere il giovane portiere è contenuto, concetto, forma che si riassume in un metodo unico di costruzione della Leadership mentale e tra i pali di una porta di calcio.

La crescita del giovane portiere è costruita su basi solide fatte da valori, emozioni, carattere, costanza e abitudini nuove, tutto ciò che serve per affrontare le sfide di tutti i giorni in campo e nella vita.

Allenare non significa motivare, ma crescere con coraggio il giovane portiere e renderlo cosciente dei propri punti di forza e delle proprie aree di miglioramento.

E ovviamente se prima il giovane portiere riconosce e affina queste sue aree allenamento dopo allenamento, partita dopo partita allora alla fine della stagione avremo un ragazzo che sarà migliorato una volta per tutte come portiere, come studente, come ragazzo, come figlio, come amico, come fratello e molto altro ancora.

Chiama ora il mio staff al numero gratuito 3505205325 o manda una mail a [email protected] in modo tale che dopo un confronto possiamo scoprire insieme quali sono le aree di miglioramento di tuo figlio

Fuoco, Forza, Fede

Daniele Rolleri

Primo Esperto in Italia nello sviluppo della leadership del giovane portiere