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COME COSTRUIRE UNA MENTALITÀ D’ACCIAIO NEL GIOVANE PORTIERE ATTRAVERSO I CAMP ESTIVI PER PORTIERI

Tutti parlano di avere un approccio mentale vincente nel calcio ma mai nessuno si è concentrato fino ad oggi nel renderla accessibile ai giovani numeri uno italiani. Disponibile in esclusiva solo ai Portieri Camp.

La mente nello sport condiziona notevolmente la prestazione di qualsiasi sportivo che vuole dare il massimo per raggiungere un risultato straordinario.

Tuttavia, il risultato è legato a diversi fattori: il corpo, l’ambiente, le persone, la mente.

Sono tutti elementi primari da gestire e controllare con grande capacità e consapevolezza dei propri mezzi.

La cosa interessante è che nel mondo del calcio e soprattutto nella crescita dei giovani portieri non viene insegnato per niente.

Molto spesso sentiamo nelle varie interviste di allenatori quanto sia mancata la mentalità per vincere la partita, o di quel giocatore che fa tutto bene poi quando c’è da fare il salto di qualità, pecca sull’aspetto emotivo/mentale.

Una domanda: mi spiegate allenatori che cosa vuol dire esattamente “mentalità”?

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Ho giocato a calcio per anni e nessuno mi ha mai insegnato su come controllare la mia mente, sul controllo del suo potenziale, quando utilizzarla in un modo piuttosto di un altro durante un allenamento o una partita.

Ho l’impressione che la mentalità venga scambiata con l’atteggiamento del giocatore, o del portiere.

Quindi sarebbe più corretto dire le cose come stanno. All’interno di una squadra di calcio l’allenatore, quello un pò più “sgamato” di esperienza, infonde alcune pillole della costruzione dell’atteggiamento vincente e le trasferisce alla squadra traendone nel lungo periodo dei risultati positivi.

Ma se parliamo di dilettantismo e soprattutto di giovanili, questi argomenti non vengono affrontati per via della mancata conoscenza della materia.

Infatti, quello che avviene nel dilettantismo si avvicina molto di più alla gara di chi urla di più con i ragazzi per catturare la loro attenzione, o sbraitare come dei folli appena sbagliano una palla, un passaggio al compagno o non parano un pallone.

In più, qualora fosse presente un preparatore dei portieri improvvisato, quando trova il tempo necessario per far crescere sotto l’aspetto emotivo, caratteriale e mentale il giovane portiere dato che ha a disposizione un tempo risicato per l’allenamento?

Ciò detto, nel panorama dilettante la costruzione e la definizione di una mentalità incentrata a migliorare le prestazioni del giovane portiere sia in campo sia nella vita di tutti i giorni, non esiste.

Onestamente, si pretende di allenare il giovane numero uno per vederlo migliorare ma se questi non capisce le motivazioni per le quali compie un gesto da portiere o non coglie i suggerimenti su come comportarsi in campo, come possiamo pretendere che cresca con delle basi veramente vincenti per la sua carriera e la sua vita.

La parte interessante è legata poi alla presunzione di certi allenatori dilettanti, i quali pensano di inventare il gioco del calcio sviluppando nuove dinamiche per vincere le partite.

Aspetti che cozzano realmente con la definizione di una mentalità vincente di ogni ragazzo e soprattutto del giovane portiere, molto spesso abbandonato nell’angolo più remoto del campo e richiamato solo nel momento in cui i compagni devono tirare in porta o fare la partita finale.

Qual è allora il vero scopo dell’allenatore e del preparatore in ambito dilettante?

Allenare tecnicamente e basta o crescere, educare, formare, e lanciare nel mondo un giovane portiere strutturato caratterialmente, mentalmente e tecnicamente?

La mia impressione mi dice che tutto ciò che c’è la fuori è legato solo al fatto di allenare i giovani numeri uno lasciandoli indifesi contro l’incapacità nella loro gestione mentale, emotiva e tecnica.

Sei d’accordo con me che un giovane portiere merita da quando inizia ad indossare il numero uno sulla maglietta tutti gli strumenti per comprendere a pieno il ruolo che dovrà svolgere potenzialmente per moltissimi anni?

Naturalmente, è utile approcciarsi al giovane portiere facendo luce su quello che ha scelto di essere e quali sono i passaggi che dovrà affrontare per ambire al suo sogno: diventare una grande portiere professionista.

COME COSTRUIRE UNA MENTALITA’ D’ACCIAIO NEL GIOVANE PORTIERE

1. MOTIVAZIONI GIOVANE PORTIERE

Il primo lavoro utile per il giovane portiere è fargli comprendere appieno le motivazioni per le quali ha scelto di essere un numero uno.

Quali sono le sue ambizioni, da quale motivazione è spinto veramente, quale è il suo sogno, cosa è disposto a fare per raggiungerlo.

Individuati questi punti determinanti per la sua crescita si vanno ad individuare le aree di miglioramento e i punti di forza, affinché tutto il lavoro sul campo inizi ad avere un metodo definito per la sua crescita.

2. GESTIONE DELLE EMOZIONI DEL GIOVANE PORTIERE

Il secondo punto è dargli gli strumenti efficaci per gestire le sue emozioni durante le fasi di allenamento, di gara e di relazione con mister, compagni e genitori.

Sono effettivamente strumenti che variano in base alla fascia d’età dei giovani numeri uno ma il concetto è inteso a portare ad un elevato livello di consapevolezza degli stati emotivi di flessione e quelli di picco positivo.

Stati emotivi determinati da situazioni di gioco, di comunicazione con i compagni, di dialogo con il mister e anche di ciò che avviene nel mondo là fuori, a scuola, con la famiglia, e con gli amici.

3. FOCUS CAPACITA’ GIOVANE PORTIERE

Il terzo punto determinante per il giovane numero uno è il focus sulle proprie capacità e sull’ambiente e le persone che gli gravitano intorno durante le fasi della sua crescita all’interno di un campo di calcio e nel mondo là fuori.

E’ la serie di linguaggi che il giovane portiere sviluppa in modo produttivo già da quando inizia a fare i suoi primi passi tra i pali.

Naturalmente, è la creazione di una comunicazione efficace che lo porta negli anni a strutturarsi in una leadership positiva per le proprie prestazioni, per quelle dei compagni e per la vita là fuori.

Chiaramente, se sviluppate in modo ottimale queste 3 aree, allora il giovane portiere svilupperà una mentalità d’acciaio costante che lo lancerà verso scenari bellissimi per la sua vita e per la sua carriera.

Insomma, vivrà costantemente con una mentalità improntata alla produttività eliminando per sempre il classico errore comune di chi non ce la farà mai a raggiungere i propri sogni, perché spinti solo da una mentalità a corrente alternata.

Per sapere esattamente nel pratico come creare una mentalità d’acciaio nel giovane portiere, vivremo un’estate straordinaria grazie ai:

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In questi CAMP PORTIERI ESTIVI  lavoreremo sulla tematiche della STRUTTURA CARATTERIALE DEL GIOVANE PORTIERE in cui con diverse sessioni di allenamento e di formazione in aula con istruttori specializzati sulla crescita di adolescenti e preparatori che hanno giocato e allenato in Serie A affronteremo le dinamiche della costruzione della LEADERSHIP e la MENTALITA’ D’ACCIAIO del giovane numero uno.

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Abbiamo alzato le barriere di ingresso per consentire agli iscritti di godersi l’esperienza a pieno del suo grande potenziale, senza distrazioni e portarsi a casa una volta per tutte contenuti di valore per crescere forte e sicuro come un vero numero uno.

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Fuoco, Forza, Fede

Daniele Rolleri

Primo Esperto in Italia nello sviluppo della leadership del giovane portiere