La vera spiegazione al giovane portiere sui comportamenti da adottare nel momento in cui si trova in piena fase di crescita caratteriale e di esperienza tra i pali.
Alla fine della partita di ritorno di Champions League tra Real Madrid e Juventus è successo un putiferio.
Polemiche, immagini a ripetizione di un calcio di rigore assegnato dall’arbitro, giocatori infuriati, allenatori increduli.
Scene di completa rabbia da parte dei giocatori bianconeri. In più anche di anti sportività nel momento in cui sono stati pizzicati dalle telecamere a rovinare la zolla del dischetto del calcio di rigore.
Insomma, momenti di ordinaria follia che hanno rovinato completamente un’atmosfera di miracolo sportivo che stava compiendo la Juventus ai danni del Real Madrid.
Stai con me! Facciamo un piccolo passo indietro.
Fino al penultimo secondo della partita la Juventus stava conducendo una gara grandiosa, al limite delle speranze, delle forze fisiche e atletiche in grado tuttavia di pareggiare i conti con la partita dell’andata.
Tutti stavano aspettando lo spettacolo dei supplementari e perché no dei calci di rigore.
All’ultimo secondo di partita però Ronaldo mette in mezzo un pallone per Lucas Vazquez il quale viene scaraventato a terra da un intervento in area piccola da Benatia.
L’arbitro indica il dischetto del rigore e la partita perde completamente il suo valore sportivo.
Ecco perchè!
La maggior parte dei giocatori bianconeri si scagliano contro l’arbitro tra cui anche il leggendario Buffon, che vuoi per la troppa foga, vuoi per qualche parola di troppo viene espulso dal campo senza poter sperare di parare il calcio di rigore nel quarto di finale di Champions League.
Fino a qui… ci potrebbe anche stare. In quei casi di parapiglia generale non sai mai veramente perché viene espulso un giocatore e addirittura se quel giocatore si chiama Buffon.
La partita termina con il passaggio del turno del Real Madrid, ma il peggio deve ancora venire.
Dico peggio in quanto quello che è successo davanti alle telecamere a mente fredda e ad animi un pò più calmi dopo anche una doccia e una riflessione, è stato sconcertante.
Non di certo per me che sono un uomo e posso capire e misurare le parole di ogni sportivo dopo delle sconfitte brucianti ma per i giovani portieri che pendono dalle labbra e dalle gesta dei loro idoli.
Mi rivolgo a te che sei un giovane portiere e hai negli occhi e nel cuore il grande sogno di giocarti anche tu un quarto di finale davanti ad 80 mila persone e a campioni veri.
Quello che ha fatto Buffon durante la gara e nel dopo partita con le sue dichiarazioni può essere accettabile perché in 30 anni di carriera si è costruito una leadership così potente da poter influenzare i pensieri e i comportamenti di compagni, allenatori, addetti ai lavori e stampa.
E’ il merito di essere stato l’esempio dell’Italia tenace, vittoriosa in campo nazionale ed internazionale. Questo grazie ai suoi successi nelle squadre di club e con la nazionale italiana.
Naturalmente, il suo sfogo arriva da una tristezza di essersi visto portare via per l’ultima volta il sogno di vincere la coppa dalle grandi orecchie.
Io lo capisco e perdono questo atteggiamento, anche se è stato un comportamento da LEADER NEGATIVO.
Tuttavia, anche i più grandi sbagliano… siamo difatto delle persone con degli stati d’animo.
La cosa interessante sarebbe stata che il GRANDE CAMPIONE avesse prevalso sulle emozioni negative di Buffon, tanto da farlo emergere ancora una volta per la sua grandezza sportiva e umana.
Seguimi un minuto… Ti spiego meglio!
Se sei alle prime armi nell’esperienza tra i pali di una porta di calcio e stai dando il massimo per arrivare ad essere un portiere professionista allora devi eliminare subito dai tuoi pensieri che il comportamento di Buffon sia stato corretto.
Tu non hai il diritto di farlo mentre stai facendo la tua partita della settimana appena l’arbitro ti fischia un fallo contro.
Tu non hai il diritto di farlo o di reagire di fronte ad un brutto voto a scuola, o di fronte al rimprovero dei tuoi genitori.
Tu non hai il diritto di farlo durante un errore in allenamento.
Non devi cadere nel tranello di pensare “Eh ma se lo fa Buffon… Allora è giusto!!!
Tu non sei Buffon, sei un giovane portiere che deve sviluppare la leadership ma soprattutto tanta disciplina.
Devi capire esattamente che per arrivare ai livelli di Buffon in termini di carriera e di risultati hai bisogno di sviluppare parallelamente disciplina e leadership attraverso un metodo unico di preparazione.
Se capisci questo allora il tuo futuro in campo e nella vita di tutti i giorni sarà una meraviglia.
Se invece ti comporti diversamente, rientrerai in quel 99% di giovani portieri che non riescono ad arrivare da nessuna parte perché prende come modello le cose sbagliate.
Perché per quanto sia assurdo per un ragazzo è più facile prendere a modello un episodio negativo come quello appena successo, che 30 anni di leadership e disciplina di Buffon.
Perché? Molto semplice, perché per la mente umana è molto più semplice vedere solo il lato negativo: su 100 cose fatte, 99 fatte bene ed 1 fatta male.
E la gente quale atteggiamento prende come esempio da imitare?
Ovviamente l’unico episodio negativo. Non è che gli viene in mente di prendere come esempio gli altri 99 episodi di grande leadership e disciplina di Buffon.
No!!!
Prende come esempio L’UNICO episodio da dimenticare, cancellare, eliminare o meglio valutare e scartare dai propri comportamenti per migliorare la qualità della loro prestazione sia in campo che nella vita di tutti i giorni.
Un metodo di crescita caratteriale del giovane portiere nasce appunto per tutelare i giovani portieri dagli scherzi che può fare la mente umana, anche attraverso gli episodi negativi.
Scegli allora di rimanere concentrato sulla tua crescita con un metodo chiaro che ti garantisce formazione dal punto di vista caratteriale, emotivo e disciplinare.
Sono certo che il risultato che otterrai sarà veramente da GRANDE NUMERO UNO.
La cosa interessante inoltre è che dalle sconfitte, quelle che fanno più male, se ne trae sempre un insegnamento.
IL PRIMO TRA TUTTI È: ACCOGLIERE LA SCONFITTA
Ovvero, la straordinaria capacità di rimanere lucidi nel peggior momento che puoi vivere come persona e come portiere.
Accogliere un momento di crescita è importante per diventare sempre più UOMO, sempre più un ragazzo e una persona in grado di superare il peggiore degli ostacoli mantenendo il PENSIERO POSITIVO che in futuro tutto andrà bene.
Se impari a dominare questo valore allora anche in un episodio come quello di Madrid, se sarai tu tra qualche anno su quel campo saprai perfettamente come comportarti perché anche se non lo sai ancora, ci saranno i tuoi tifosi a casa che stanno indossando la tua maglietta e si aspettano da te un ESEMPIO… un ESEMPIO POSITIVO che migliori anche la loro vita.
In bocca al lupo Giovane Numero Uno!
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PORTIERE DAY – 25 aprile 2018
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Fuoco, Forza, Fede
Daniele Rolleri
Primo Esperto in Italia nello sviluppo della leadership del giovane portiere