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I 3 PASSI PER AUMENTARE VELOCEMENTE L’INDICE DI ATTENZIONE DEL GIOVANE PORTIERE

Ecco come è possibile sfruttare al massimo le vere doti naturali di tuo figlio, e proiettarlo velocemente verso il professionismo, senza farlo passare da preparatori improvvisati.

figlio

Quando penso al giovane portiere inserito nel contesto di una squadra dilettante mi si aprono mille interrogativi.

Non è per i compagni di spogliatoio, per i campi o per le strutture.

Il motivo principale della mia preoccupazione è strettamente legato a chi è alla guida della squadra e della società.

Infatti, in un contesto come quello di oggi in cui i bambini e gli adolescenti hanno capacità comunicative elevate, per via del cellulare, della Playstation, Xbox, Youtube e giochi online, la voragine che si crea tra la loro rapidità di recuperare informazioni e la vera e propria presenza fisica e mentale sul terreno di gioco, è preoccupante.

Dammi un minuto e ti spiego meglio!

Hai presente quando tuo figlio è davanti alla tv durante una partita di Fifa con la play e lo chiami e lo richiami per venire a tavola per cenare tutti insieme, ma non ti calcola mai di striscio, rischiando di farti incavolare all’ennesima potenza?

Ecco, questo è un esempio concreto della capacità comunicativa attraverso l’interattività (davanti alla Play) e la voragine che ci sta dietro al pieno controllo della propria mente e della propria presenza fisica.

Pertanto, la dinamica che ti ho appena descritto succede anche nel terreno di gioco, nello spogliatoio e nella società di calcio.

Il giovane portiere oggi si trova in balia degli eventi e per quanto sia intelligente, educato, sensibile e leale.

Ovvero i valori che tu sei riuscito a trasmettergli, vive fasi di luce intermittente.

Ossia, non è né guidato verso un obiettivo chiaro né con gli strumenti giusti.

Ciò detto, online è presente…

Mentre sulla terra ferma ha bisogno di essere sempre stimolato a cose emozionanti, divertenti e che lo fanno sentire appunto vivo.

Quante volte ti è capitato di fargli un regalo ma non vedevi in lui delle emozioni che lo rendevano felice?

Come ti faceva stare?

Penso che un pò ci rimanevi male…

Ma non è colpa tua!

Lasciami qualche minuto per farti un breve riassunto sulla storia della mente umana.

Alla nascita la nostra mente è vuota: un grande magazzino che non contiene nulla se non spazio.

Attraverso i cinque sensi della vista, dell’udito, del gusto, dell’odorato e del tatto, questo grande magazzino viene riempito.

Le impressioni dei sensi che trovano la propria strada verso questo magazzino prima dei dodici anni sono destinate a rimanervi per tutta la vita, che siano valide o meno.

Gli ideali e le convinzioni che vengono impiantati nella mente giovanissima e malleabile di un bambino sono destinati a diventare parte di quel bambino e a rimanere in lui per tutta la vita.

È possibile fissare un ideale nella mente di un bambino in maniera così profonda che questo ideale lo guiderà nella sua condotta etica per tutta la vita.

È possibile quindi costruire un carattere nella mente del bambino così completa, prima dei dodici o quattordici anni, che sarà praticamente impossibile per lui lasciare andare quel carattere e prendere una cattiva strada.

Se continuiamo invece ad andare avanti in questo modo corriamo davvero il rischio di fargli perdere il controllo del suo corpo e dello spazio che può occupare anche attraverso la sua mente.

Sono anni ormai che vedo giovani portieri entrare in campo vestiti da numeri uno ma la problematica principale è proprio focalizzata sulla mancata conoscenza delle potenzialità della mente prima e del loro corpo poi.

Pertanto, inseriti in un contesto dilettantistico dove l’attenzione primaria è incentrata sul “vincere la partita a tutti i costi” e “gioca chi è più sveglio”…

Capisci che la sensibilità a migliorare e incrementare le doti naturali di tuo figlio non vengono calcolate minimamente da queste figure?

Quando in realtà avrebbero mille ragioni per educarli per sfruttare così il loro vero potenziale fisico e mentale ma non lo fanno per via delle loro scarse e ridotte conoscenze.

Onestamente, esistono dei metodi per aiutare i ragazzi ad allenare il loro indice di attenzione attraverso esercitazione mirate a tirar fuori prima di tutto la sensibilità intellettiva e di conseguenza l’azione fisica.

La mente appunto assomiglia a un campo grande e fertile perché produce un raccolto a seconda del tipo di seme che viene piantato in essa.

E questo significa che qualunque idea che viene immessa nella mente e lì mantenuta con fermezza, esercizio, metterà infine le sue radici e crescerà, influenzando le azioni fisiche del giovane portiere in base alla natura dell’idea stessa.

Inoltre come le erbacce spuntano in un terreno fertile che non sia stato dissodato, allo stesso modo le idee distruttive trovano la propria strada verso la mente di coloro che non vi hanno piantato idee costruttive.

Ciò detto, è mia completa responsabilità garantire a tuo figlio di non far crescere erbacce nella sua mente nel momento in cui affronta il percorso di crescita.

E in più, nel caso fossero state radicate dalla mediocrità del mondo dilettante ancora più grande sarà il lavoro da fare insieme per portare tuo figlio al suo massimo potenziale mentale e fisico… attraverso l’azione.

La mente dunque non può restare inattiva.

Cerca sempre di produrre e, naturalmente, lavora con il materiale che entra nella mente stessa come conseguenza dell’ambiente in cui troviamo, dal contatto con gli altri, di ciò che abbiamo davanti agli occhi, dei suoni che sentiamo, ecc.

La parte interessante della mente è che è una sorta di magnete o calamita che attrae costantemente segnali affini a ciò che si apprende nella crescita.

Grazie a Dio, solo alcuni professionisti che lavorano in diversi settori giovanili professionistici italiani hanno iniziato a lavorare sui giovani calciatori seguendo queste dinamiche.

Ed è proprio grazie al loro contributo che piano piano questa volontà di miglioramento per i giovani sta arrivando in altre società.

Pertanto, da questa loro iniziativa siamo arrivati alla conclusione che è fondamentale strutturare un metodo focalizzato per il giovane portiere, sullo sviluppo dell’indice di attenzione per sfruttare al massimo le sue vere doti naturali.

I 3 PASSI PER AUMENTARE VELOCEMENTE L’INDICE DI ATTENZIONE DEL GIOVANE PORTIERE

  1. Il primo passo per renderlo performante è consapevolizzarlo delle proprie potenzialità intellettive

  2. Il secondo passo è dargli le chiavi di lettura dei contesti di gioco per velocizzare le sue scelte tra i pali

  3. Il terzo passo è consentirgli di assumere il pieno controllo del suo corpo e di suoi movimenti correlati all’azione da compiere

 

Questi 3 passi proiettano velocemente il giovane portiere verso una struttura che si avvicina molto alle caratteristiche dei migliori portieri professionisti.

Pertanto, il controllo delle sue vere doti naturali non lo aiuta solo quando indossa i guanti e la maglia da numero uno ma anche durante la vita di tutti i giorni quando deve prendere delle scelte.

Quando si deve mettere davanti ai libri a studiare e quando vuole finalmente raggiungere i suoi obiettivi.

Solo in questo modo io e te saremo finalmente orgogliosi di aver tirato fuori il VERO POTENZIALE di tuo figlio e inizieremo a goderci insieme il suo viaggio tra i migliori numeri uno.

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Fuoco, Forza, Fede

Daniele Rolleri

Primo Esperto in Italia nello sviluppo della leadership del giovane portiere