PERCHÈ IL GIOVANE PORTIERE DEVE ESSERE SEMPRE IL PRIMO A METTERCI LA FACCIA
Ecco dei semplici suggerimenti per vedere tuo figlio spiccare il volo verso la Serie A.
Ogni giorno sia io che te ci svegliamo per affrontare la stessa sfida universale: crescere il giovane numero uno per evitargli situazione mediocri e di disagio e allo stesso tempo per fargli vivere la vita a pieno del suo potenziale.
E’ la sfida più grande che la vita appunto ci ha messo di fronte: riuscire ad allontanarci una volta per tutte da realtà mediocri che possono condizionare negativamente il percorso di crescita di tuo figlio e dare il massimo per creargli una vita da 10 e lode, una vita da professionista.
Sfortunatamente, la maggior parte dei genitori che ci provano non si avvicinano nemmeno al risultato.
Questo perché approssimativamente, il 95% delle società dilettantistiche là fuori si accontentano di raggruppare dei ragazzi tra cui anche i giovani portieri, iscriverli in diversi campionati e mettere loro a disposizione “allenatori” amici degli amici, pensionati del paese, o ragazzi universitari alle prime armi per iniziare la loro avventura in un campo di calcio.
Cosa possiamo fare adesso per assicurarci di non vivere questa esperienza, come succede a molti altri genitori là fuori?
Il primo passo è accettare e fare i conti con la realtà.
Dobbiamo abbracciare il dato di fatto che, se non ci impegniamo a dare a tuo figlio un modo completamente efficace di pensare, agire, allenarsi e vivere, ci condanniamo a sopportare una crescita tra i pali mediocre, problematica, piena di fallimenti e di rimpianti che poi, in futuro, si possono ripercuotere nella vita di tutti i giorni, determinando una vita sotto gli standard della felicità.