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LE STRATEGIE MENTALI DEI GIOVANI PORTIERI PER GESTIRE L’ERRORE IN PARTITA

Oggi ti voglio raccontare una storia che è realmente accaduta.

Tutti abbiamo memoria dell’errore di Donnarumma nella partita contro il Real Madrid e di come non abbia gestito l’errore a livello emotivo durante la gara. Contribuendo così a far affondare la squadra in una sconfitta pesante, fino all’eliminazione della coppa dalle grandi orecchie. (Clicca qui per rileggere l’articolo)

La storia vera qual è?

Nel weekend successivo alla disfatta del Paris Saint Germain, uno dei portieri iscritto al nostro Metodo ha commesso lo stesso errore.

Il compagno di squadra scarica palla con un retropassaggio, il giovane portiere va nel pallone e così, non facendo un gesto corretto, il pallone finisce nei piedi dell’attaccante che segna senza pensarci due volte.

COS’È SUCCESSO A QUESTO GIOVANE PORTIERE DOPO L’ERRORE? 
É SCOPPIATO IN LACRIME.

In questa crisi di pianto l’allenatore lo ha sostituito, facendolo poi rimanere in panchina per tutto il resto della partita. 

Da solo e sconsolato.

Chiaramente durante questi momenti in cui il giovane portiere è messo alla prova capita frequentemente che accadano episodi simili.

Le cause che portano ad episodi del genere sono comuni a tutti i giovani portieri e sono diverse.

DAMMI UN MINUTO E TI SPIEGO MEGLIO.

Innanzitutto la prima causa è che il giovane portiere entra in uno stato d’ansia appena sente la pressione del giocatore avversario. Non permettendo così di fare scelte lucide con la palla tra i piedi.

Dopodiché la seconda causa fa leva sulle insicurezze del giovane portiere. 

Infatti capita molto spesso che ci siano differenze nell’atteggiamento e nelle prestazioni tra l’allenamento e la partita. 

Di fatto il giovane portiere durante l’allenamento è in grado di dimostrare un atteggiamento positivo e una sicurezza da vero leader che poi in partita faticano ad uscire.

Questo mette a repentaglio la sua prestazione in gara e di conseguenza trasmette le sue insicurezze a tutta la squadra e all’allenatore.

Infine la terza causa che può portare il giovane portiere all’errore è la pressione che riceve dall’allenatore o da un compagno di squadra.

Intendo dire che mentre il giovane portiere sta effettuando un gesto, come in questo caso un semplice controllo orientato, la sua attenzione è richiamata dalle urla dell’allenatore o di un compagno di squadra che gli indicano la giocata successiva o addirittura una giocata che va in direzione opposta a quella che sta facendo.

Così facendo il giovane portiere si impappina finendo per regalare palla agli avversari.

IL PROBLEMA PERTANTO È GRANDE E ARRIVA IL CROLLO EMOTIVO DEL GIOVANE PORTIERE.

E quello che si presenta di fronte sono due scenari interessanti.

Il primo in cui il giovane portiere accusa questo crollo emotivo, fino ad arrivare alle lacrime.

Sente gli occhi di tutti puntati su di lui:

  • l’allenatore gli sbraita addosso al giovane portiere e lo rimprovera per aver commesso un errore così grave
  • i compagni di squadra lo insultano gridando che non è capace a fare il portiere e lo invitano ad uscire dal campo
  • i genitori in tribuna non risparmiano le urla, criticando l’operato del giovane portiere

Tutto questo provoca nella mente del giovane portiere un vortice di emozioni che distruggono completamente la sua autostima e lo fanno sprofondare sempre di più nelle sue insicurezze.

L’allenatore e i compagni di squadra perdono completamente la fiducia in lui e senza pensarci due volte viene sostituito.

Ovviamente non tenendo conto di tutte le conseguenze a livello emotivo che il giovane portiere subisce.

Il secondo scenario invece vede il giovane portiere valutare con lucidità l’errore che ha commesso. È perfettamente consapevole dei rischi del ruolo che ricopre e così non si perde d’animo, incanalando i suoi pensieri a come reagire e rimediare.

Infatti trova in se stesso la forza e il coraggio per riprendere in mano le redini di questa situazione complessa. 

Facendo leva sui suoi punti di forza ripristina innanzitutto la fiducia in se stesso, garantendo così all’allenatore e a tutta la squadra che si possono ancora fidare di lui e delle sue capacità.

COME HA FATTO IL GIOVANE PORTIERE NEL SECONDO SCENARIO A REAGIRE CON UN ATTEGGIAMENTO POSITIVO E UNA LEADERSHIP D’ACCIAIO?

Ha trovato sul suo percorso di formazione un metodo professionale di allenamento e formazione della leadership positiva in campo e fuori.

Metodo che viene strutturato e calibrato su ogni giovane portiere a seconda dello sviluppo dei suoi punti di forza e delle sue aree di miglioramento.

Pertanto se oggi vedi in tuo figlio un atteggiamento non positivo durante le gare, dove subisce la partita, l’allenatore, i compagni e gli avversari; allora è il momento di trovare una soluzione.

Il tutto per preparare tuo figlio ad affrontare con sicurezza e autostima tutte le situazioni, dalle più semplici alle più complesse, è di fondamentale importanza per ottenere risultati in campo e nella vita di tutti i giorni.

Quindi il consiglio che mi sento di darti è quello di cercare un formatore professionale là fuori che aiuti concretamente tuo figlio.

Che lo aiuti, oltre che nelle abilità tra i pali, soprattutto sotto il punto di vista caratteriale ed emotivo. Costruendo insieme un atteggiamento positivo e un carattere da vero portiere leader.

Una volta che il tuo giovane portiere sarà in grado di capire e gestire le proprie emozioni sarà allora in grado di trascinare la propria squadra con una leadership da vero numero uno e sarà di esempio per tutti i suoi compagni di squadra.

Se anche tu vuoi conoscere una volta per tutte come incontrare un formatore certificato per lo sviluppo della leadership del giovane portiere…

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Forza, Fuoco, Fede

Daniele Rolleri

Primo Esperto in Italia nello sviluppo della leadership del giovane portiere