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INSICUREZZA TRA I PALI: 10 TECNICHE INSEGNATE AI CAMP ESTIVI PER PORTIERI PER DIVENTARE UN GIOVANE PORTIERE SICURO DI SÈ

Migliorare la sicurezza di un giovane portiere significa garantire una crescita caratteriale dell’adulto che diventerà, in campo e nella vita di tutti i giorni.

La sicurezza nel giovane portiere non è innata. Questo si riflette parallelamente nella vita fuori dal campo.

Tutto ciò che un giovane portiere mette in atto durante il momento in cui vive le sue emozioni tra i pali della porta di un campo di calcio sono appunto il riflesso di quello che è nella quotidianità, con la famiglia, con gli amici, con gli insegnanti e con i compagni di squadra.

Chi sceglie il ruolo del portiere in giovane età è perché ambisce a diventare come il suo idolo e per raggiungere quel sogno ha il diritto di conoscere quali sono le grandi opportunità di crescita anno dopo anno.

Chiaramente, per quanto riguarda le sue emozioni, ad esempio se un bambino è introverso, non riesce a comunicare con disinvoltura, allora anche in campo non riuscirà a trasmettere totalmente quel carisma e quella leadership che contraddistinguono un vero numero uno.

L’esempio contrario può essere invece che un giovane sia troppo esuberante fuori dal campo e porta questa sua caratteristica tra i pali rischiando di commettere errori a ripetizione, perché gioca oltre il limite.

Naturalmente, per evitare che i due comportamenti possano compromettere lo sviluppo del vero potenziale caratteriale e tecnico del giovane portiere, dunque è utile capire esattamente quali sono i fattori che determinano lo sviluppo della sicurezza nell’infanzia e nell’adolescenza.

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  1. Fattore sociale: come il giovane portiere vive la sua vita fuori dal campo attraverso comportamenti e dinamiche precise.
  2. Fattore fisico: quale percezione fisica ha di sé stesso prima e attraverso il giudizio dei coetanei poi.
  3. Fattore scolastico: come il bambino valuta se stesso in rapporto della scuola.
  4. Fattore familiare: come il giovane portiere comunica e vive con la sua famiglia.
  5. Fattore sportivo: quale ruolo ha nel gruppo dei compagni di squadra. Si sente leader o gregario.

Questi cinque punti sono fondamentali per determinare oggi in quale fase di crescita si trova il giovane portiere.

Allo stesso tempo pertanto individua quali sono le aree di miglioramento sulle quali deve lavorare un istruttore certificato per la sua formazione e per la sua crescita caratteriale e tecnica.

Una volta individuate le aree, il percorso di creazione della leadership del giovane numero uno diventa più chiara e comincia il vero e proprio lavoro tra i pali della porta.

La responsabilità di chi ha scelto di mettere al primo posto la crescita del giovane portiere è molto alta, ed è quindi fondamentale che tutte le figure coinvolte, genitori, istruttore e giovane portiere siano in costante contatto per verificare i miglioramenti del figlio.

Chiaramente, questa responsabilità deve avere continuità anche nella vita di tutti i giorni, in cui il genitore del giovane portiere conosce finalmente come portare a termine positivamente il lavoro degli istruttori certificati.

Ovviamente, nulla deve essere improvvisato o lasciato al caso.

Non possiamo permetterci di allenare un giovane portiere con il solo senso di farlo divertire, sarebbe davvero troppo facile.

Ciò detto, il lavoro di fino che viene fatto per il bene del giovane portiere è quello di sviluppare il suo SENSO DI RESPONSABILITA’ e il suo PENSIERO CRITICO.

Questo con la finalità di renderlo consapevole delle azioni che compie, come le mette in atto e che risultati può ottenere sia in campo sia nella vita di tutti i giorni.

1. Modello positivo

I giovani portieri imparano in buona parte per imitazione, in base alle emozioni che vivono.

Per questo motivo diventare un esempio di integrità lo aiuta a metabolizzare quali possono essere i comportamenti di leadership e positività per lui e per gli altri.

2. Limiti chiari

Per creare il carisma di un giovane è necessario stabilire con lui delle regole chiare per crescere. I limiti non solo indicano quanto lontano si possono spingere, ma gli trasmettono anche fiducia e sicurezza.

Due aspetti essenziali per sviluppare un carattere forte e sicuro.

3. Comportamento positivo

Fare capire che l’errore del giovane numero uno arriva da un comportamento non corretto o da una mancanza di attenzione e mai per come è come persona.

Quindi è utile evitare di usare frasi come “sei sempre sfortunato”, “è sempre colpa tua se perdete”.

Il focus è su come migliorare il suo stato d’animo e riscaldare il suo sogno di diventare un vero numero uno professionista, attraverso un comportamento positivo.

4. Focus sull’impegno e non sui risultati

Quando un giovane portiere vuole raggiungere il suo sogno è disposto a tutto per arrivarci, e a volte si possono commettere degli errori.

E’ importante concentrarsi sempre sull’elogio degli aspetti positivi del suo percorso e supporto nel valorizzare gli sforzi che ha compiuto per arrivare dove è arrivato oggi.

5. Apprezzamento continuo

Anche se commette un errore in campo, a scuola, nella vita di tutti i giorni è opportuno ricordargli quanto ha fatto di positivo prima e valorizzare sempre il suo valore.

Dopo di che allora possiamo pensare di capire come migliorare esattamente quell’episodio.

6. Correzione delle convinzioni

Insegnare al giovane portiere ad amarsi ed accettarsi così com’è, con i suoi pregi e difetti.

Il compito è quello di aiutarlo a giudicarsi in modo più oggettivo così da poter sviluppare un concetto più realistico di sé.

Con l’appoggio di un metodo di crescita e il suo sogno nel cuore troverà sempre delle risposte sane per la costruzione della sua sicurezza.

7. Assumere la responsabilità

E’ fondamentale che dal primo giorno in cui il giovane portiere indossa la maglia da numero venga stimolato ad assumersi alcuni rischi in modo tale da permettergli di fare un passo avanti e generare delle nuove opportunità.

8. Commettere errori

Gli errori possono trasformarsi in vere e proprie lezioni di vita molto efficaci.

Lasciamo aperta la possibilità che i giovani portieri possano fare degli errori.

Dall’errore si crea l’opportunità d’imparare, di crescere più forti e consolidare la fiducia in sé stessi.

La chiave sta nel non lasciare che appaia la frustrazione, nella quale adottiamo il metodo nel metodo nel momento in cui il giovane numero uno richiede un aiuto ogni volta che ne ha bisogno.

9. Festeggiare i successi

La sicurezza di un giovane portiere si crea dalla consapevolezza di rendere concreti i successi raggiunti sia in campo sia nella vita di tutti i giorni.

E’ corretto dunque riconoscere il suo valore e renderlo sacro e riconosciuto anche dal gruppo di numeri uno che condividono il percorso di crescita.

10. Dedicare tempo di qualità

La crescita di un giovane portiere negli aspetti caratteriali, emotivi, tecnici richiede tempo.

Se bastasse un solo allenamento o una sessione temporanea tutti avrebbero dei miglioramenti.

Tuttavia, il percorso di crescita di un bambino e di un ragazzo che ha scelto un ruolo di grande coraggio, determinazione e responsabilità ha bisogno di essere preparato come un perla rara.

Sai come si coltiva una PERLA RARA?

La perla si coltiva con una tecnica molto raffinata facendo un piccolo forellino con un materiale di precisione all’interno dell’ostrica, nella quale viene iniettato un granellino di sabbia.

Il granellino di sabbia inserito dentro l’ostrica è un fattore di irritazione.

L’ostrica a questo punto reagisce avvolgendo piano piano questo granellino di sabbia in quello che in un determinato periodo di tempo si trasforma in una PERLA RARA.

Il metodo di allenamento e crescita del giovane portiere è come quel GRANELLINO DI SABBIA che stimola l’emotività, le aree di miglioramento del giovane portiere per portarlo ad esprimere dopo un certo periodo di tempo il suo vero potenziale da numero uno.

Questo per fargli vivere davvero il suo sogno di diventare un portiere professionista.

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Fuoco, Forza, Fede

Daniele Rolleri

Primo Esperto in Italia nello sviluppo della leadership del giovane portiere