Tuo figlio è un portiere tecnico o un portiere leader?

Ecco la differenza tra due tipologie di giovani portieri e come là fuori viene interpretato quando si parla di formazione e crescita dei numeri uno.

Nel calcio moderno, se ci focalizziamo sull’allenamento del giovane portiere, ci sono due grandi problemi.

Il primo è relativo a società che non mettono a disposizione un preparatore dei portieri al giovane numero uno, lasciandolo completamente solo senza speranza di crescere seguendo i propri sogni.

Il secondo invece, laddove è presente un preparatore, lo stesso si concentra sulla tecnica asfissiante e cerca in qualche modo di allenare seguendo delle esercitazioni prese da YouTube, video in internet o su qualche libro qua e là.

Solitamente, lo propone a gruppi che vanno dai 6 ai 9/10 portieri e li allena contemporaneamente senza badare alle diverse fasce d’età.

La cosa interessante è che non solo nel dilettantismo avvengono queste dinamiche di preparazione ma anche in diverse società professionistiche, in cui il focus è solo allenare.

Il come e il cosa sono secondari.

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I 4 pilastri fondamentali della crescita caratteriale del giovane portiere

Uno studio dimostra come attraverso dei punti chiave fondamentali, possiamo individuare le aree di sviluppo della leadership del giovane portiere.

La preparazione del giovane portiere si presta a differenti scuole di pensiero su come attaccare un pallone, sull’angolo di parata, sulla chiusura nella raccolta, sull’uscita alta e altro ancora.

Infatti, svariando da regione e regione italiana e tra nazione e nazione possiamo trovare diverse metodologie improvvisate su come allenare i giovani portieri.

Questo perché la maggior parte dei preparatori improvvisati appunto là fuori, si mette davanti a Youtube, ad un libro di esercizi e ne ricava una collezione di esercitazioni da proporre a tuo figlio.

Tuttavia, capita molto spesso che questi preparatori propongono ai giovani portieri degli “esercizi dei grandi” pensando che possano essere funzionali alla crescita dei giovani numeri uno.

Cosa intendo esattamente con questo?
Dammi un minuto e ti spiego meglio.

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Come sbloccare le emozioni del giovane portiere quando non riesce ad esprimere il suo vero potenziale

Uno dei problemi che riscontra un giovane portiere in un ruolo di grande responsabilità é quello di bloccare le emozioni. Per la paura di risultare o troppo esuberante o troppo timido, correndo il rischio di limitare quasi al 100% il suo talento.

Quello del portiere è un ruolo affascinante, emozionante, rischioso, adrenalinico ma allo stesso tempo può essere frustante, demotivante e noioso.

Tutto dipende da come lo vive il giovane portiere.

Soprattutto da come gli è stato insegnato a vivere il ruolo del portiere appunto.

Molto spesso ancora oggi mi ritrovo di fronte giovani portieri completamente ghiacciati nelle loro emozioni. Come se avessero un blocco che gli parte da sotto la gola, passando per la zona del cuore, arrivando infine fino alla pancia.

Insomma, sto parlando di tutta quella zona irrazionale che fa di un portiere l’essenza, la particolarità, la differenza, il talento.

Sono troppi i giovani portieri costruiti solo a livello razionale, a livello tecnico, i quali nel momento in cui iniziano a trovarsi di fronte a delle situazioni che richiedono un pizzico di emotività iniziano ad andare in corto circuito.

E’ naturale questo, per un motivo molto semplice!

Dammi due minuti e te lo spiego meglio.

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