Cosa c’entra esattamente una gomma da cancellare e l’allenamento del giovane portiere?
Il motivo è molto semplice e te lo spiego in due minuti.
Sono sul treno che mi porta da Brighton a Londra e il mio vicino di posto è un giovane giornalista.
Parliamo di calcio e scopro di aver visto una sua video intervista a Villiam Vecchi (ex preparatore dei portieri dell’Ac Milan, Real Madrid ecc).
Mi chiede allora qual è il mio pensiero sull’allenamento dei portieri e onestamente rispondo che non mi occupo nè di portieri adulti nè di portieri adulti professionisti.
Solo chiaramente della crescita dei giovani portieri e di tutte le sfumature che ci stanno attorno alla parola “crescita”.
Oggi ti racconto la storia di un giovane portiere: Si chiama Daniele.
Dalla prima volta che è entrato a far parte della nostra “famiglia”, il suo atteggiamento verso sé stesso, verso i suoi familiari, gli amici e i compagni di squadra, è letteralmente cambiato.
Cosa intendo esattamente per “letteralmente cambiato”?
Intendo che prima di scoprire come crescere forte e sicuro come un vero numero uno, ha dovuto impegnarsi nell’apprendere il vero motivo che lo spinge ad essere un portiere.
Molto spesso vediamo giovani portieri che indossano i guanti solo perché hanno provato una volta il ruolo e gli è piaciuto.
Tuttavia, continuano senza aver chiaro qual è il loro obiettivo nel futuro prossimo e dopo pochi anni appendono i famosi “guanti al chiodo” rimandando insoddisfatti del loro percorso.
Altri perché non hanno alternativa: o giocano in porta o non vengono considerati neanche come dei giocatori.
Ciò detto, per il giovane portiere che ha deciso di prendersi la responsabilità di guidare la squadra, che sia per la prima volta che sia da diverso tempo, è di fondamentale importanza entrare proprio nel vero concetto di cosa voglia dire: